I MISTERI DELLA LUCE 1.0

31 AGOSTO, 1-2-3 SETTEMBRE 2020

>

>

uno spettacolo ideato per ESOF 2020 condotto dal prof. Daniele Buongiorno

con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia

partner di progetto Università degli studi di Udine, Fondazione Friuli, GIREP – International Research Group on Physics Teaching, Virtew – Virtual Reality Productions

supervisione e sviluppo applicazione Alessandro Passoni

con la consulenza scientifica di prof.ssa Marisa Michelini – didattica della Fisica presso l’Università degli Studi di Udine, prof. Lorenzo Santi, prof. Alberto Stefanel

con la consulenza artistica di Fabrizio Arcuri

voce off Rita Maffei

 

produzione Virtew / CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

repliche in collaborazione con Teatro Contatto Blossoms/Fioriture

 

lo spettacolo si conclude con la performance

LUCE

con Eleonora Sedioli

ideazione e macchine Lorenzo Bazzocchi

elettronica Matteo Gatti

produzione Masque Teatro

 

con il sostegno del Comune di Udine

 

 

Presso

31 agosto - ore 18.30

1 settembre - ore 18.30 e ore 21.00

2 settembre - ore 21.00

3 settembre - ore 18.30 e ore 21.00

EX CHIESA DI S. FRANCESCO, UDINE

Da quando l’uomo ha aperto gli occhi, ha instancabilmente cercato di comprendere la natura della luce, la sua sostanza, il suo funzionamento.

Questa ricerca ha spinto i più grandi studiosi di tutti i tempi a mettere a disposizione le proprie risorse per donare all’umanità la propria interpretazione. Si tratta di un faticoso e ormai lungo cammino compiuto da filosofi e letterati attraverso la forza del proprio pensiero, da fisici e scienziati attraverso l’osservazione

e l’interpretazione sempre più profonda dei fenomeni, e ciò grazie all’utilizzo di strumenti sempre più affinati e potenti della ricerca scientifica.

Un cammino parallelo l’ha compiuto l’artista, sia egli un poeta, o pittore, scultore, cineasta, spinto ad afferrare, a possedere, la chiave della sua rappresentazione.

Speculazione, scienza, arte tre strade, un solo oggetto: la luce.

I misteri della luce 1.0 accompagnerà lo spettatore verso la conoscenza dei primi fondamenti su cui si fonda la più attuale rappresentazione della natura della luce: la meccanica quantistica.

Attraverso un’esperienza “dal vivo e in realtà virtuale” sarà possibile osservare fenomeni ottici, compiere esperimenti scientifici e darne una interpretazione e, tramite il contributo dell’arte, comprendere che la conoscenza della natura della luce porta con se la comprensione stessa del rapporto dell’uomo con ciò che lo circonda, nello spazio e nel tempo.

 

Note alla performance Luce

Nella duplice natura riverbera la sua essenza.

LUCE è liberazione dell’atto. LUCE è una bestia favolosa.
Il corpo e il suo avatar, la figura evanescente, traggono dalla forma serpentina del fulmine la loro ispirazione. Nella contorsione essi cedono ad un movimento enigmatico, senza inizio, né fine. L’inusitata postura - la figura è sospesa su un totem a cui dardeggiano macchine di fulmine - è condizione di levità e nel contempo di forza. A lei non si richiede altro: funzionare, sempre.

In questa performance Masque teatro porge un ulteriore momento della sua ricerca sulla natura del movimento. Il riferimento va alla cronofotografia di Marey  e al concetto warburghiano di vita in movimento dell’immagine. Tra le due si insinua potente la visione del disarticolato procedere delle scariche disruptive delle macchine di Tesla.

Così come l’uomo dal bottone d’argento in Marey scompare nella lastra fotografica per riapparire sotto forma di onda luminosa quasi a bulinare il movimento della figura così il macchinico inerte, nelle invenzioni tesliane, si trasforma in scarica disruptiva a illuminare l’intima consistenza della luce che assurge a cosa-movimento, attuale e potenziale allo stesso tempo.

 

Masque teatro nasce nel 1992. La forza visionaria delle loro creazioni si esprime nel complesso dialogo che la compagnia sviluppa tra il discorso filosofico, l’invenzione di prodigiose architetture sceniche e il fondamentale ruolo della Figura. Nel 2014, con i filosofi Carlo Sini e Rocco Ronchi, danno vita a Praxis. Scuola di Filosofia; dal 1994 curano ed organizzano il Festival Crisalide.

La loro attuale ricerca si concentra sull’indagine della natura del movimento in un agire che si muove costantemente tra sperimentazione scientifica e tensione estetica.