SEMPRE VERDE /

ZIMZELEN

4 luglio - ore 21.00

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di Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani

con Caroline Baglioni, Christian La Rosa

luce Gianni Staropoli

suono Valerio Di Loreto

aiuto regia Marianna Masciolini

drammaturgia del movimento Lucia Guarino

regia Michelangelo Bellani

con il sostegno del Teatro Stabile dell’Umbria

 

residenze

Centro Umbro Residenze Artistiche/Centro Teatrale Umbro

 

si ringrazia Spazio Zut

 

 

Presso

CENTRO CULTURALE POLIFUNZIONALE OTTAGONO, CODROIPO (IT)

Via G. O. Marinelli, 6, 33033 (UD)

Il terzo elemento della Trilogia dei legami affronta quello che forse è il più complesso e affascinate tra i rapporti di sangue: quello tra Sorella e Fratello. Anche in questo caso le vicende interiori dei protagonisti sono emblema di un’epoca, quella contemporanea, e assumono un valore generazionale, i personaggi infatti incarnano sentimenti diffusi e contraddizioni  del nostro tempo.

#DIVERSECONTEPORANEITÀ #ZEITGEIST #TEMPOMITICODELLAMEMORIA

Anche la Figlia e il Padre protagonisti del secondo capitolo della trilogia  si muovevano nell’epoca contemporanea, ma in questo caso il rapporto fra i due protagonisti è molto più diretto, frontale, poiché non c’è una distanza generazionale e un rapporto di discendenza; la relazione tra i due Fratelli è totalmente interscambiabile e legata al presente, seppur lo zeitgeist, lo spirito del tempo, risulti ancora, per i due protagonisti, in bilico fra un passato ‘ormai’ perduto e un futuro ‘ormai’ compromesso, ferito, negato. Il loro confronto non può rivolgersi a nessun altro se non a sé stessi, in quanto co-responsabili del mondo e del modo in cui hanno scelto più o meno consapevolmente di vivere.

Ed ecco intervenire allora tra loro, anche un altro tempo, che potremmo definire tempo mitico della memoria e dell’inconscio, fatto di ricordi, sogni e illuminato dalla purezza del desiderio; un tempo originario, precognito, sospeso, nel quale Fratello e Sorella pur non essendone pienamente coscienti, vanno alla ricerca, a patto che esista, del senso più profondo del loro legame. In questo tempo lunare in cui sembra possibile condividere gli spazi inaccessibili dell’intimità i due fratelli vanno alla ricerca delle loro reciproche identità, parlando una lingua fanciullesca, ilare, poetica.

 

#RADICI#PROGRESSO#RADICI#TABÙ#NATURA#RADICI#RADICI#RADICI#RADICI#RADICI

 

A margine del progetto drammaturgico c’è inevitabilmente, come luogo (topos) del sentimento collettivo, l’Antigone e il rapporto con il fratello Eteocle.

Anche nelle vite dei nostri due Fratelli infatti, c’è una tensione sotterranea che riguarda l’idea del progresso umano, dell’infrazione dei tabù, delle leggi dello Stato e della natura, la spinta del progresso con cui l’uomo migliora le proprie condizioni di vita e contemporaneamente gli effetti  involutivi negativi a cui sembra retrocedere; una tensione probabilmente irriducibile nella storia dell’umanità.

Ma seppur antica, l’idea distopica del regresso dell’umanità, è un sentimento inedito per questa generazione.

#NULLA?#TUTTO?#SPAESAMENTO#NULLA?#TUTTO?#NULLATUTTO!

Quest’argine sempre più strutturato delle loro vite, li ha portati a vivere uno spaesamento ideologico ed esistenziale nel quale hanno imparato a muoversi agilmente, più o meno coscienti degli strati interni che si andavano componendo, più o meno consapevoli dei propri desideri, delle proprie tensioni interiori. Ciò ha fatto nascere un neologismo che definisce una condizione esistenziale molto radicata diventata il loro habitat naturale: il nullatutto. La ricerca del nullatutto, è ormai onnipresente.

La generazione dei due fratelli è frutto delle scelte che altri hanno fatto per loro e non si riconosce, non si trova e smette anche di cercarsi, perché tutto appare compromesso e ingiudicabile.

In questo magma, in questo sottovuoto, i due protagonisti venticinque/trentenni nuotano, si rotolano, cercano, e come in uno specchio trovano sé stessi nell’altro, in chi ha nelle vene qualcosa di ancestrale e imprescindibilmente condiviso, il sangue.

«LEI: Quindi forse moriresti per vendicarmi… quindi non ne sei sicuro? Quindi non te la sentiresti di morire per me?

LUI: Beh, ne dovrebbe davvero valere la pena. Insomma… non per togliere niente al nostro rapporto ma/

LEI: Per cosa varrebbe la pena morire oggi secondo te?

LUI: Ma che domanda è? Ti sei svegliata male?»

 

Ma il sangue con le sue eterne contraddizioni e misteriose, implicazioni è davvero l’unico retaggio possibile?

 

LEI: Io non voglio tornare indietro. Voglio qualcosa che sia solo mio. Solo per me. Non una cosa qualunque che torni dal passato.