SOCIAL COMEDY

intrigo a via Doganelli

27 gennaio 2017 - ore 20.30

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di Maurizio Zacchigna

regia Marko Sosic

con Manuel Buttus, Roberta Colacino, Daniele Fior, Adriano Giraldi, Marcela Serli, Maurizio Zacchigna

produzione Mamarogi – ICS – Spaesati – Bonawentura

Durata

75 minuti

Presso

Teatro Comunale Giuseppe Verdi

Via S. Giovanni 4.

34015 - Muggia (TS)

ATTENZIONE

 

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  • GIALLO 19 Spettacoli
  • ROSSO 14 Spettacoli
  • VERDE 19 Spettacoli
    (giovani fino a 26 anni)

 

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Quattro operatori sociali estremamente variopinti, la loro capa estremamente autorevole, un drammaturgo estremamente sperduto, un poliziotto gentile sempre in vivavoce e un’anziana signora…. (del Ku Kux Klan?) E poi rifugiati afgani di cui si parla sempre ma che non si vedono mai. Tutti insieme durante due giornate ricche di tensioni, colpi di scena, equivoci, incontri, scontri, tragedie annunciate, tragedie evitate, un’amore etero e una storia omosessuale.

Va bene, ma di cosa si occupano quegli operatori? Cosa ci fa in scena uno che dice di essere l’Autore della commedia? Cosa c’entra poi un’anziana signora razzista?

Difficile dirlo in due parole; l’unica chance per trovare una risposta sensata a queste domande è vedere Social Comedy, la prima commedia italiana che racconta la quotidianità lavorativa all’interno di una o.n.l.u.s. impegnata, come molte nel nostro paese, nell’accoglienza ai richiedenti asilo.

La vicenda narra di Àhmad, un giovane profugo afgano che è alla vigilia del fatidico incontro con la commissione territoriale che deciderà se concedegli o meno lo stato di rifugiato. Ma a tutt’oggi, nonostante l’aiuto di Renzo, uno degli operatori più esperti, non è ancora riuscito a redigere la sua domanda. Cambia versioni, si contraddice. Perché? Quale mistero si nasconde dietro alle cicatrici che ha sulla pancia?

Contemporaneamente al caso di Àhmad gli operatori della nostra o.n.l.u.s. seguono la sistemazione di un appartamento preso in affitto e destinato a ospitare un gruppo di otto afgani attesi da un momento all’altro. Tutto bene se non fosse che quell’appartamento è sito nello stabile di via Doganelli 6, lo stesso dove al quarto piano abita la terribile e folkloristica signora Devotich, un’ideologa razzista.

Social Comedy è una commedia polimorfa nella quale realistico e fantastico si inseguono fin dall’inizio ma senza pericolo di smarrirsi: la commedia vola decisa verso l’obiettivo civile per centrare il quale è stata scritta.

 

PERCHÉ “SOCIAL COMEDY” ?

Ogni fenomeno epocale, anche quello apparentemente più destabilizzante come lo spostamento di milioni di persone a causa di guerre e povertà estrema, se visto da vicino può sorprendere se spogliato della sua rappresentazione minacciosa.

Si è scelto perciò intenzionalmente di scrivere una Commedia ritenendola la forma di teatro più adatta a raccontare una vicenda come questa esaltandone la normale quotidianità, evitando eroismi, sentimentalismi e primati etici. Ci siamo focalizzati sul lavoro e le sfide giornaliere di chi opera nell’accoglienza: trovare risposte concrete fra telefoni che squillano sempre o tacciono troppo, riunioni interrotte da emergenze, dubbi, certezze, sbagli e successi. Soddisfazioni. Persone amiche e avversari acerrimi. Incompetenze. Politici vicini che fanno male le cose e politici avversi che le fanno bene. Benpensanti sui pianerottoli. Cene etniche.

Insomma il lavoro, quello con gli ospiti, i profughi, e quello al fianco dei colleghi. Ma sullo sfondo di questa quotidianità abbiamo messo in evidenza una trama centrale suggestiva, tanto fantastica quanto verosimile.

L’obiettivo che speriamo di raggiungere, dopo aver ottenuto l'abbassamento delle difese da parte dello spettatore immerso in questa storia pop fatta di un po' di love-story, di un po' di giallo, di colpi di scena e intrecci, è quello di fornire al cittadino/spettatore stimoli nuovi per ricalibrare la propria visione di un mondo in

inarrestabile mutamento.

 

MUGGIA TEATRO & CINEMA

Giovedì 26 gennaio 2017, in occasione dello spettacolo teatrale, il Trieste Film Festival (20 - 29 gennaio 2017) presenterà il film Takva su pravila (Queste sono le regole) di Ognjen Sviličić con Jasna Žalica e Emir Hadžihafizbegović (protagonista della pièce teatrale e premiato quale miglior attore al Festival del Cinema di Venezia (Premio Orizzonti) e ai Festival del cinema di Pola e Belgrado nel 2015).

 

Come e quando persone comuni, rispettose della legge e delle regole, reagiscono a un’ingiustizia?

E che cosa succede quando “l’ultima goccia fa traboccare il vaso?".